“Davvero in quel momento mi sembrò di essere altrove, di avere raggiunto la meta del mio viaggio.
Da lì non volevo più andarmene, ci ero già stato centinaia di anni prima, ma lo avevo dimenticato, ed ecco che ora tutto ritornava in me. Trovavo nella piazza l’ostentazione della densità, del calore della vita che sento in me stesso. Mentre mi trovavo lì, io ero quella piazza. Credo di essere sempre quella piazza”
Elias Canetti “Le voci di Marrakech”
io al posto tuo mi sentirei fortunato…la macchina con cui viaggia Edo in realtà è di Tex…
il mio era un dato de fatto, na costatazione. Considera che l’altro giorno, quello della giocata, alla fine io dovevo rientrà e m’hanno dovuto accompagnà marco e labbinda perchè il “buon” edu, che pure doveva passà de lì, nun s’è manco proposto. Che dì?????
Cla’ nun mette er dito nella piaga, sai che tra edu e lanterna ultimamente 😉
Er serpente ar collo nun è stata ‘na scelta mia, ho solo cercato di mantenere una certa dignità in un momento davvero poco piacevole…
Sirlad, le tue manco le ha viste! Grande edu
Grande Edda! Gran belle foto!
Fabbrì…er serpente ar collo da solo vale er prezzo der bijetto!
Te dona na cifra!
“ci ero già stato centinaia di anni prima, ma lo avevo dimenticato” è una frase breve ma bellissima!
Complimenti per le foto!
foto recuperate…con entusiasmo. Proveremo a fare la gallery.
vecchio socialdemocratico.
..scilipoti….tie’ 🙁
cara faccina, se aspettavo a te. Ho fatto tutto da me e ho fatto bene. Gli elogi erano d’ufficio visto che stavo a casa tua e mi stavi offrendo un thè.
eppure quando hai visto le foto a casa ti sei lanciato in sperticati elogi, fedifrago!
pensa che io c’ho il programma per il recupero dei file che fa al tuo caso, attaccate…. :-; (faccina)
Allora il sospetto è realtà..Carla parlava del tasto reset…. la vedevo un pò preoccupata !! 🙂
belle le foto ma le vorrei vedere tutte, comunque complimenti cara Edda. Anche quelle del Labbinda (sennò si offende) sono buone ma è ovvio che il mezzo tecnico non gioca dalla sua. Conosco, però persone capaci di fare foto bellissime anche con macchinette niente di chè…….per cui…..Devi sapere che le mie foto non sò quando le vedrai perche la “cara Carla” la mattina della vostra partenza ha pensato bene di resettare la scheda, pluff!!!!!via le foto, cancellate in un sol colpo. Un fotografo stà cercando di recuperare il tutto. Vedremo.
Esplosione di umanità, in tutte le sue forme: luci, odori e fumi . Sguardi, occhi duri e indagatori o semplicemente curiosi ma sempre rispettosi. Epidermide, contatti, mani e denti… E quando sei nella piazza, nel suk, ti senti avvolto e facente parte di tutta questa umanità, densa e antica come un brodo primordiale.. A me, a noi, ce piace così.
“l’ostentazione della densità” è un pensiero estremamente appropriato. Ci è piaciuta moltissimo la città e la sua esigenza di addensarsi come il popolo dei gnù nel suo attraversare sterminati territori per andare a cercare insieme e per farsi cercare nel piacere del viaggio e della scoperta insieme. Una città, un popolo, una piazza senza confini con grandi ombre ed un orizzonte di luci che riescono ad illuminare il vapore, i fumi. Affascinante, se devo dire che me lo aspettavo così mento perchè in realtà già dalla sua prima visione, a distanza, mi ha ci ha notevolmente attratto. Non è la piazza un bene del mondo ma la sua vita e sono, siamo, felici di averla attraversata vista respirata più volte.
Altre piazze gonfie di popoli ci aspettano, ne sono certo.
Una piazza davvero speciale, lì inferno e paradiso riescono a toccarsi, sono la stessa affascinante cosa.