Nigeria – Il Mend minaccia nuove bombe ad Abuja

venerdì 15 ottobre 2010 → 23:27 in Nigeria

Ieri la polizia sudafricana ha accusato Okah di essere in contatto con gli attentatori nigeriani. Oggi il Mend rivendica nuovamente l’attentato dell’Indipendence Day e minaccia nuove bombe: ” Daremo 30 minuti di preavviso e vedremo come farete a scaricare la colpa su quanti avete falsamente accusato”.
Gli investigatori della polizia del Sud Africa, durante l’udienza di ieri (14 ottobre) sulla cauzione per Henry Okah nel tribunale di Johannesburg, hanno consegnato al pubblico ministero un rapporto secondo il quale Okah sarebbe la “mente” delle esplosioni, ma che le prove dell’implicazione di Okah non potevano essere rivelate per proteggere la riservatezza delle fonti. Insomma, secondo le “riservate” indagini portate avanti dalla polizia del Sudafrica, riportate ieri dalla Reuters, il leader dei militanti nigeriani Henry Okah è stato in contatto con chi ha preparato gli attentati, prima e dopo le esplosioni del 1° Ottobre ad Abuja, in occasione del 50° anniversario dell’Indipendenza della Nigeria.
Okah, residente da anni in Sud Africa, accusato di cospirazione negli attentati, ha detto in una nota letta dal suo avvocato difensore che non ha avuto “nessun tipo di coinvolgimento negli attentati”. Gli attacchi, sono stati rivendicati dal principale gruppo militante della Nigeria, il Movimento per la Emancipazione del Delta del Niger (Mend).
Gli esperti di sicurezza credono che Okah – che ha accettato l’amnistia del governo lo scorso anno, dopo che le accuse contro di lui sono state archiviate – era un tempo il cervello dietro al Mend, anche se lui ha sempre negato di esserne il leader.
Nell’udienza, il procuratore generale della Nigeria ha chiesto con un documento che ad Okah fosse negata la libertà su cauzione.
“Le accuse contro di me sono deboli e le prove inesistenti”, ha detto nel suo Okah messaggio. Okah ha anche detto di essere usato come una pedina della politica nigeriana dal presidente Goodluck Jonathan prima delle elezioni.
Dopo quanto accaduto nel tribunale di Johannesburg , il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (Mend), con un comunicato inviato oggi, ha detto che intende realizzare un nuovo attentato nella capitale della Nigeria, Abuja.
La dichiarazione completa inviata alla stampa dal portavoce del Mend Jomo Gbomo:
“In un evidente tentativo di intimidire chiunque è contro l’ambizione presidenziale di Goodluck Jonathan, il governo nigeriano si nasconde dando la caccia a “terroristi” fantasma in una vera e propria caccia alle streghe con false accuse a chi viene percepito come un oppositore.
Un occasione perfetta è emersa in data 1 ottobre 2010 dopo che il Movimento per la Emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha fatto esplodere le autobombe in un attacco simbolico ad Abuja, per il quale riaffermiamo la responsabilità, ma con il rammarico per la perdita di vite umane.
Il governo del presidente Goodluck Jonathan ha risposto arrestando persone innocenti e li collega all’attacco con accuse inventate. Da Raymond Dokpesi, coivolgendo indirettamente l’ex capo di stato durante la dittatura militare, il generale Ibrahim Babangida a
Henry Okah in Sudafrica, il governo ha arrestato come sospetti e mandanti persone che non hanno alcun collegamento con le nostre azioni.
Il governo Sudafricano sta giocando un ruolo ovviamente parziale sugli attacchi dell’Independence Day e nella questione di Henry Okah, perché il governo nigeriano ha minacciato di nazionalizzare il gigante delle comunicazioni Sudafricano MTN, se il paese non segue un copione già scritto.
Poiché il giudice in Sud Africa si è trasformato in un docile servo che è scandalosamente di parte, ed entrambi i governi si ostinano a dare la colpa a persone innocenti con ridicole insinuazioni e prove inesistenti, abbiamo deciso di effettuare un altro attacco ad Abuja senza alterare il nostro modo di operare per provare l’innocenza dei sospetti.
Come al solito daremo 30 minuti di preavviso per evitare vittime civili poi staremo seduti a vedere come si continuerà a scaricare la colpa su tutti quelli che hanno già falsamente accusato.”

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