I risultati delle Regionali provincializzano ancora di più il paese. Lo squallore del panorama politico e il degrado delle idee e dei programmi della cosidetta “sinistra” porta la rivincita della “provincia” sulle grandi “metropoli”.
A Roma, malgrado l’assenza di idee e di programmi della “coalizione” di centrosinistra e nonostante l’assurda candidatura di Emma Bonino, iperliberista, favorevole alla guerra, alleata di Berlusconi con la lista Pannella nelle Elezioni politiche del 2008, sostenuta da una strana combinazione di alleati, dai socialisti di Bobo Craxi alla Federazione della Sinistra (Pdci e Rifondazione), da Di Pietro al PD, da Vendola ai Verdi, ebbene nonostante questo il vantaggio della Bonino in città è di quasi 5 punti, come a dire che è andata molto meglio di Rutelli ( a proposito di candidature impossibili).
La Bonino a Roma prende il 52,1 % dei voti (circa 980 mila) e la iPolverini si ferma al 47.1% (880 mila circa), eppure il Presidente della Regione sarà la Polverini, l’ennesima “creatura” del Berlusca, che trionfa a Frosinone con il 60.1 (circa 140 mila voti) contro il 39.7 (circa 100 mila voti) della Bonino, a Latina con il 62.8 per Polverini ( circa 135 mila voti) contro il 36.6 di Bonino che vale 80 mila voti. Rieti , Polverini 56% ( 45 mila), Bonino 43.7 (35 mila) e per chiudere Viterbo con Polverini al 54.3% ( per 94 mila), Bonino al 45 % ( 75 mila).
Roma e il Lazio non sono l’unico caso che segnala questa tendenza, anche in Piemonte accade la stessa cosa. Una ancor più assurda coalizione di “centro sinistra” che comprende i due partiti nati dalla spaccatura di Rifondazione ma anche l’UDC di Casini oltre a PD, Di Pietro, Verdi, Pannella in Piemonte stravince a Torino e stra-perde a Alessandria, Asti, Cuneo, Biella, Vercelli,Verbano Ossola. Non voglio annoiarvi con troppe cifre ma segnalarvi il fenomeno. A Torino la Bresso del “centrosinistra” (si fa per dire) prende il 52.0% (circa 580 mila voti) mentre Cota (Berlusca, Lega e soci) si ferma al 41.7 ( 473 mila voti) poi le percentuali bulgare delle province portano Cota alla vittoria (con meno di 10 mila voti di vantaggio). Determinante per l’esito della partita Piemonte il candidato della lista di Beppe Grillo che ha preso, correndo da solo, un brillante 4.1%, che vale oltre 90 mila voti, tanti , tutti contro Berlusca sicuramente, ma che non se la sentono di partecipare a coalizioni “indecenti” …. li capisco.
Il “fenomeno” si osserva anche in Lombardia dove Formigoni vince largo. Ma anche lui ottiene il miglior risultato a Sondrio con il 67.4 % e il peggiore a Milano dove arriva al 50.2…. e Penati non mi sembrava un avversario “credibile”.
Cosa voglia dire tutto questo e perché ho scritto queste righe non ve lo so dire, forse per portare un ulteriore elemento di discussione e osservazione….. o forse perché quello che osservo non mi piace !
ribadisco quanto già detto in passato in occasione di altre simili delusioni (che non sono tanto l’esito quanto la preparazione all’esito nel senso di candidature, programmi, alleanze e quantaltro) e cioè che il vero “vulnus” è l’incapacità intellettuale che sicuramente, anzi è auspicabile, genera discussione ma anche capacità attrattiva e di amalgama. La vera casa non può più essere un partito ma un’idea, anzi un fiume di idee, di proposte, di novità che quantomeno tratteggino un percorso veramente progressista e che apra le porte e le orecchie a giovani, disoccupati, precari, partite IVA (il riferimento a queste è fuorviante) piccole capacità produttive, dipendenti e pensionati che non entrano più nei primi posti degli interessi della politica. Intellettuali, pensiero, laboratori d’incontro, nuova comunicazione, futuro.
consolamose coll’ajetto, a Lecco Brivio batte Castelli (a casa sua!) e a Verona perde, per la seconda volta, Brunetta…
si, ma perché hai scritto ‘ste righe? stiamo già tanto avviliti… Non che una eventuale vittoria della Bonino ci avrebbe fatto sperare in un risorgimento della dignità.. ma, qui abbiamo superato di molto la terza fase di cui parla Luttazzi, ora gli italiani chiedono “ancora, ancora..”.
Sarebbe il caso di cominciare a intavolare discussioni su come superare il momento e come sovvertire l’attuale ordine politico, o meglio, l’ordine mafioso che ci governa e crea i suoi intrallazzi sulle spalle dei contribuenti.
Si perché credo sempre più fermamente, anche per esperienze dirette di lavoro, che il problema nasca principalmente dalla mancanza di legalità e di certezza della pena. L’Italia è un paese dove i politici, gli ecclesiastici ed i potenti tutti possono permettersi di violare tutte le leggi, costituzionali morali e penali, senza peraltro subirne le conseguenze, inutile fare degli esempi. E l’italiano ha grande ammirazione di questi personaggi perché li vede come dei grandi paraculi, gente che ci sa fare, che sa farsi i cazzi suoi senza farsi beccare! dai grandi crak finanziari a chi non emette lo scontrino fiscale a chi cerca di pagare senza IVA per risparmiare e chi passa col rosso tanto non lo vede nessuno a chi passa avanti nelle file…
Forse questo intendeva dire Edo con “provincialismo e arretrati”, gli italiani non capiscono che ogni reato contro lo stato, contro la cosa pubblica ecc. è un reato contro loro stessi perché facciamo tutti parte dello stato e la cosa pubblica è cosa nostra. Così se il politico ruba o il professionista piuttosto che il commerciante non paga le tasse, non capiamo che siamo noi, onesti o costretti perché dipendenti, a dover pagare anche per loro. Eppure nessuno si indigna o meglio, magari pensa che al posto di questi chiunque lo farebbe! Facciamo schifo.
Si, capisco che le varie situazioni derivano da diverse e complesse componenti ed è facile generalizzare quando non si fa una attenta analisi che io non sarò nemmeno in grado di fare, ma so di sicuro che con la maggioranza degli italiani che non capisce nemmeno le basi del convivere civile, che si lascia andare a logiche mafiose, che si autoassolve perché “il pesce puzza dalla testa” pensando che questo comunque da il diritto di pensare solo al proprio orticello, che si fa imbeverare il cervello dalla tv spazzatura e dai falsi problemi come quello degli immigrati o dei statali di turno, come si fa a parlare di politica di diritti civili e di persone oneste? a tutti questi va bene il Berlusconi di turno perché, nella merda ci si sguazza.
Continuo sempre più a pensarla come Monicelli.
Hai ragione caro Paolo, difficile pensare ad un Paese “avanzato” e “non-provinciale”….però tra la Norvegia (…che bada bene, non è un modello), che usa i proventi del petrolio per un’economia etica, per i servizi sociali e per sviluppare energie alternative o la Bolivia che pensa ai “beni comuni” …..e l’italietta di Pdl – Pd e associati una differenza c’è…o no ?
In quanto ai miei punti di riferimento….caro Paolo ne ho uno solo, il mio cervello…che abbastanza pesto …..ma non completamente distrutto dall’ “intrattenimento atto ad intontire” cerca ancora di guardare quanto sta accadendo con un metro…umano …tutto qui.
Come già detto in altra parte del sito “mala tempora currunt” , quindi la sintesi per tutto l’ha tovata Fabrizio: che tristezza! (…una frase che noi tutti, te compreso, usiamo spesso).
Note positive: Il movimento di Beppe Grillo, che ha corso da solo ovunque sfiora il 7% in Emilia, ha il 4,1% in Piemonte (70 mila voti), dove centro sinistra + UDC di Casini (al 3.9%) perdono il Presidente della regione per meno di 10 mila voti, Grillo sfiora il 30% in tutti i comuni della Val di Susa (NO TAV), e non va sotto il 2% nelle altre 4 regioni dove si è presentato ( il risultato più basso 1.9 in Campania).
Caro Edo, definisci l’Italia “arretrata” e “provinciale”.
Puoi farmi un esempio di un Paese “avanzato” e “non-provinciale”? Mi aiuterebbe a capire i tuoi punti di riferimento!
A presto!
…Emma Bonino, iperliberista, favorevole alla guerra, alleata di Berlusconi con la lista Pannella nelle Elezioni politiche del 2008, sostenuta da una strana combinazione di alleati, dai socialisti di Bobo Craxi alla Federazione della Sinistra (Pdci e Rifondazione), da Di Pietro al PD, da Vendola ai Verdi, ebbene nonostante questo il vantaggio della Bonino in città è di quasi 5 punti, come a dire che è andata molto meglio di Rutelli…
Credo che questo dica già tutto e di più ma il dramma vero è che purtroppo ancora il fondo non lo abbiamo ancora toccato…un paese in mano a una destra egoista, cialtrona e ignorante, senza valori che non siano denaro e potere. Quattro cafoni ignoranti stanno facendo e faranno ancora di più scempio dello stato e delle istituzioni e tutto con la legittimazione di un popolo altrettanto cialtrone e ignorante che, incurante del declino economico, sociale e culturale del paese, li vota e li continuerà a votare qualunque cosa facciano o dicano. Che tristezza.
me lo chiedo pure io… perché hai scritto queste righe?. tristi.
io lo so, però. è che sei un avvoltoio, secondo me il testo lo avevi gia pronto, anzi, potrebbe essere un pezzo che hai già usato in qualche altra elezione!
a fraté…ma non dovremmo già averlo toccato tutto, il fondo?
che altro ci deve succede?
saluta tex (alla romana mi raccomando)