Secondo il premio Nobel e drammaturgo nigeriano Wole Soyinka, che ha guidato le proteste contro la crisi politica della nazione, la Nigeria è vicina alla rottura e la sua leadership è caduta nel “teatro dell’assurdo” . Lo scrittore, veterano e attivista per i diritti civili ha detto, in un’intervista a The Independent, che il suo paese d’origine è uno “stato fallito” in cui nella gente comune “la rabbia ha raggiunto l’apice” con conseguenze potenzialmente letali. “La Nigeria avrà la sua ultima occasione il prossimo anno” (nel 2011 sono previste le elezioni del nuovo Presidente ndr.)
Wole Soyinka, il primo africano a vincere il premio Nobel per la letteratura, è stato in prima linea nel movimento per la democrazia in Nigeria da quando il paese ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1960. Ora a 76 anni, è alla guida del gruppo Save Nigeria, che ha portato migliaia di persone in piazza per chiedere l’impeachment del Presidente, Umaru Yar’Adua, gravemente malato, che non è stato visto in pubblico per quattro mesi.
Soyinka fa anche parte, come osservatore, del gruppo Aronne, il gruppo di personalità nominato dal Mend per trattare, direttamente col Presidente Yar’Adua, lo sviluppo della regione del delta del Niger, prima del suo ricovero in Arabia Saudita il 23 novembre.
“Se non cambia nulla, non posso garantire cosa farà la popolazione”, ha detto lo scrittore. “Il livello di rabbia ha raggiunto l’apice. Io non escludo la rottura della Nigeria. Questo è ciò che può accadere ad uno Stato fallito”.
Ha poi difeso i “veri” militanti del Delta del Niger, e ha detto che hanno il diritto lottare per il loro popolo dopo decenni di trascuratezza, abusi dei diritti, di reati ambientali e di furto delle risorse. Il Mend viene definito dallo scrittore come “una piccolo, ben organizzato e intraprendente gruppo militante” che potrebbe fermare la produzione del petrolio, vitale per il governo.
Wole Soyinka è stato incarcerato per due volte sotto i dittatori della Nigeria: la prima volta nel 1965 per essere andato in una stazione radio per denunciare le elezioni truccate, e di nuovo nel 1967 dopo aver tentato di mediare nella controversia che ha poi portato ad una guerra civile.