La Multinazionale petrolifera è stata accusata di complicità con i dittatori nigeriani nella morte del poeta non- violento Ken Saro-Wiwa, difensore dei diritti umani del popolo Ogoni. Se la Corte di Manhattan dichiarasse la Shell colpevole sarebbe la prima condanna di una multinazionale per violazione dei diritti umani. Il processo rinviato alla prossima settimana.
Mentre nel delta del Niger si combatte per il petrolio, è iniziata oggi a New York la selezione della giuria per l’azione civile contro il consorzio petrolifero Royal Dutch Shell, anche se l’udienza del processo vero e proprio è stata rinviata alla prossima settimana. Era fissata per oggi a New York la prima udienza del processo contro la società petrolifera anglo-olandese Royal Dutch Shell che potrebbe essere colpevole di violazione dei diritti umani. Il Giudice Kimba Wood, che presiede il Tribunale Distrettuale di Manhattan, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Prensa Latina, ha ricordato che la società sarà sottoposta a procedimento penale per presunta complicità nell’uccisione dell’attivista per i diritti civili africano giustiziato 14 anni fa.
Avvocati e testimoni affermano che i dirigenti delle multinazionali cospirarono in combutta con il governo “golpista” nigeriano per quanto riguarda l’uccisione per impiccagione di nove membri del gruppo etnico Ogoni, compreso il poeta e ambientalista Ken Saro-Wiwa.
La Royal Dutch Shell, attraverso la sua affiliata in Nigeria, la Shell Transport & Trading, è stata accusata di istigazione alla tortura e complicità nella morte di Ken Saro-Wiwa e di altri otto militanti del Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (Mosop).
Saro-Wiwa era un scrittore nigeriano impegnato nella difesa dei diritti degli Ogoni residenti nella regione del Delta del Niger. E’ stato condannato a morte e giustiziato tramite impiccagione nel Novembre del 1995, dall’allora governo militare di Sani Abachi, dopo essere stato accusato di aver organizzato l’assassinio di quattro capi di una diversa fazione di Ogoni.
Secondo l’accusa, il processo nel quale Saro-Wiwa è stato dichiarato colpevole non è stato equo perché all’accusato sono state negate garanzie processuali essenziali, come il diritto alla difesa o il ricorso in appello.
Il processo nasce sulla base di due leggi americane, l’Alien Tort Statue (1789) e la Legge per la Protezione delle Vittime della Tortura, che consente ai cittadini stranieri di denunciare negli Usa violazioni dei diritti umani compiute in altri paesi.
Per oggi a Manhattan in Foley Square erano previste manifestazioni di sostegno al processo da parte di diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani e dei diritti civili. “ E’ possibile che oggi il processo venga rinviato – hanno detto i manifestanti – Forse perché la Shell sta tentando una soluzione per mantenere la questione fuori dai tribunali, o perché il giudice ha richiesto un supplemento di inchiesta per esaminare le prove e le procedure e scegliere la giuria. In entrambi i casi il momento è cruciale e manterremo alto il livello di attenzione. Dobbiamo mantenere la pressione sulla Shell e mantenere i riflettori accesi sulla connessione tra petrolio,oppressione e degrado ambientale che deve fronteggiare il popolo del delta del Niger.”
Le prime indiscrezioni e le fonti raccolte da Saharareporters avrebbero detto che la Shell, temendo una enorme pubblicità negativa che arriverebbe dal processo, è seriamente intenzionata ad arrivare ad una risoluzione extragiudiziale