Nessuno dei reati è stato commesso nella divisione di Jos e sono stato accusato di avere preconcetti verso l’imputato. Il giudice lascia e chiede la riassegnazione del procedimento. Accolta indirettamente la richiesta degli avvocati del leader del Mend che chiedevano lo spostamento del processo nella regione del Delta dove i reati sarebbero stati commessi. Nuovo comunicato del Mend contro l’Italia
Il giudice dell’Alta Corte Federale , J. Stephen Ada, che presiede a Jos il processo contro Henry Okah, il detenuto leader del Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) ha abbandonato il caso, citando la necessità di evitare “strumentalizzazioni” nel processo.
Il giudice ha accettato indirettamente la richiesta da parte degli avvocati di Okah. Infatti l’avvocato e difensore dei diritti umani Femi Falana aveva richiesto, facendo riferimento ad altre sentenze emesse dall’Alta Corte Federale, di spostare e riassegnare il caso nello Stato dove i reati sarebbero stati commessi, preferibilmente a Yenegoa, nello Stato di Bayelsa nella regione del delta del Niger.
Nel prendere la sua decisione di riconsegnare il caso per una riassegnazione, il giudice ha fatto riferimento ad un’altra sentenza della corte federale sul “caso Ibori”, e al fatto“ che Okah non ha commesso nessuno dei 62 reati contestati nella divisione di Jos”.
Il giudice ha dichiarato che “la linea della Corte d’Appello rimane quella di far prevalere il diritto” in quanto il governo federale non ha fatto ricorso contro la sentenza . Il giudice si sarebbe ritirato anche per le accuse di parzialità che il team degli avvocati di Okah gli aveva rivolto, per aver voluto portare avanti per un anno un processo “segreto” in una regione “lontana mille miglia da dove sarebbero stati commessi i reati”. Il Capo della Pubblica accusa, Salihu Aliyu, ha confermato alla Reuters che il giudice si era ritirato dal caso, dopo le accuse di parzialità da parte del team degli avvocati di Okah.
Questa decisione sembra comunque ammorbidire l’atteggiamento del Governo nei confronti dei gruppi militanti che come precondizione di una seria trattativa di pace chiedono la liberazione del loro leader.
Il Mend chiede a gran voce la liberazione del suo leader , catturato nel settembre del 2007 in Angola ed estradato in Nigeria da circa un anno. Okah, che giace in un carcere a Jos, nello stato centrale del Plateau, sarebbe malato e bisognoso di cure. Il suo processo è continuato in segreto in questo anno . Un eventuale spostamento del processo nella zona del Delta e la sua apertura al pubblico potrebbero sciogliere molte delle tensioni della Regione.
La cattura di Okah, avvenuta in circostanze misteriose poco dopo che lo stesso vice-presidente Jonathan era andato a incontrarlo nella sua residenza in Sudafrica, ha complicato il quadro nel Delta del Niger, privando di fatto i ribelli di una leadership ma anche il governo di un interlocutore rispettato e riconosciuto da tutti i combattenti.
Nell’ultimo anno, i gruppi ribelli hanno mostrato una minore capacità d’azione militare e anche un minor coordinamento, mentre il governo federale ha avuto un atteggiamento schizofrenico, promuovendo conferenze di pace e allo stesso tempo dando mano libera all’esercito nella regione del Delta.
Nonostante le sue ridotte capacità, il Mend tiene in ostaggio due cittadini britannici – Robin Barry Hughes e Matthew John Maguire dal 9 settembre scorso e ha annunciato che li libererà solo nel momento in cui anche Okah sarà liberato.