Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri in Angola dal ministro Frattini i militanti del Mend con un comunicato accusano l’Italia di promuovere la violenza invece del dialogo e della riconciliazione. Frattini questa mattina ad Abuja rincara la dose: L’Italia è pronta a contribuire alla difficile situazione nel Delta del Niger con pattugliatori e aerei da ricognizione.Vedi i due articoli sull’argomento di Enzo Mangini (Carta) e Stefano Liberti (Il Manifesto)
ll Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger [Mend], intende mettere sull’avviso l’Agip per il fatto che il suo governo, come quello britannico, con le sue azioni mette a serio rischio le aziende e i lavoratori italiani nella regione». E’ uno dei passaggi salienti del comunicato del Mend inviato oggi al Times of Nigeria. La regione è il cuore petrolifero del paese africano, il Delta del fiume Niger, dove l’Agip è presente assieme ad altre società del gruppo Eni. Le «azioni» del governo italiano sono quelle annunciate ieri dal ministro degli esteri Franco Frattini: l’Italia ha offerto due motovedette come quelle della flotta della guardia di finanza al governo nigeriano per il pattugliamento delle acque del Delta. Secondo il Mend, «Il governo italiano, attraverso il ministro degli esteri, ha fatto un’offerta non richiesta per due navi d’attacco ai militari nigeriani che stanno conducendo una guerra ingiusta contro le popolazioni del Delta del Niger».
«Mentre alcuni gruppi lavorano sul cammino della pace, del dialogo e della riconciliazione – continua il comunicato del Mend – l’Italia, come il governo britannico, crede che il modo migliore per far continuare a fluire dal Delta del Niger un petrolio sporco di sangue sia appoggiare un esercito indisciplinato e illegittimo, che opprime popoli da lungo tempo marginalizzati e abusati. Sappiamo che le navi d’attacco sono assaggi di quelli che possono essere futuri acquisti di modelli simili, a vantaggio dei fabbricanti di navi in Italia, e chi le riceve è troppo stupido e cieco per vedere che si tratta solo di un nuovo cavallo di Troia commerciale».
Il Mend ricorda che l’appoggio militare fornito al governo nigeriano dalla Gran Bretagna, viene «pagato da due impauriti cittadini britannici» che da cinque mesi sono tenuti in ostaggio dai guerriglieri.
Questa mattina leggendo le dichiarazioni rilasciate da Frattini ad Abuja dopo aver incontrato diversi politici nigeriani, compreso il Vice-presidente Goodluck Johnatan, le preoccupazioni per il ruolo che vuole assumere l’Italia in questa tormentata regione sono aumentate.
Secondo le agenzie di stampa. «Se quest’anno l’Angola e’ passata al primo posto nella regione per la produzione di petrolio (superando la Nigeria che è piu’ ricca di giacimenti), è anche per la situazione della sicurezza», ha spiegato il ministro, da ieri ad Abuja. «Ci sono problemi che molte compagnie petrolifere, tra cui l’italiana Eni, hanno registrato», ha aggiunto Frattini, che ieri sera ha partecipato a una cena con gli imprenditori italiani presenti in Nigeria. In cambio dell’impegno italiano, le autorità nigeriane offrono all’Italia «una maggiore presenza in tre settori chiave», ha spiegato Frattini a conclusione degli incontri di stamani con i ministri della Difesa e del Delta e con il governatore di Abuja. «Innanzitutto c’è il settore delle infrastrutture» ha detto il ministro. «Ci chiedono di più nel settore delle case a uso civile, chiedono il nostro know-how e noi pensiamo a una missione dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) nel Paese». In secondo luogo, la Nigeria offre all’Italia opportunità «nella gestione delle ferrovie e delle strade in concessione e, inoltre, sono interessati a forniture nel settore della difesa». «Vogliono usare tecnologia italiana soprattutto nel settore navale e aeronautico», ha aggiunto il ministro. Il titolare della Farnesina ha anche parlato di possibili forniture di navi medie e leggere, mezzi di pattugliamento, veicoli speciali, fuoristrada e mezzi del settore aeronautico.
Il comunicato del Mend è arrivato prima che le agenzie diramassero le dichiarazioni di oggi di Frattini …ma sembra che lo anticipi.
In serata il ministero degli Esteri italiano respinge le accuse mosse dal Mend. “In relazione alla nota del Mend e alle minacce in essa contenute, si precisa riguardo ai colloqui intercorsi tra il ministro degli Esteri Italiano Franco Frattini e le autorità nigeriane che da parte italiana si è sottolineata l’esigenza di stabilizzazione della regione, basata sullo sviluppo economico e sociale, nella consapevolezza che la povertà e il disagio della popolazione locale alimenta l’instabilità” ha dichiarato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, alla stampa che segue il ministro nel suo viaggio in Africa.
“Con il ministro della Difesa si è discusso di progetti di cooperazione già in corso tra Italia e Nigeria – ha proseguito – in particolare per la formazione degli ufficiali di polizia del centro di Vicenza Coespu e altri programmi di cooperazione militare in corso per la fornitura di veicoli da trasporto. La collaborazione nel campo della difesa rientra nella ratio delle numerose attività di peacekeeping che porta avanti la Nigeria”. “Si è parlato della possibilità di assistenza al pattugliamento marittimo – ha concluso Massari – in funzione della lotta al narcotraffico, che nulla ha a che vedere con i problemi del Delta”.
Ma la frittata era già fatta.