L’ Italia offre due unita’ navali per pattugliare il Delta del Niger

martedì 10 febbraio 2009 → 17:05 in Nigeria

Il Ministro Frattini in viaggio dal 9 al 13 febbraio in Angola, Nigeria, Sierra Leone e Senegal fa immediatamente capire cosa intende il nostro Governo quando parla di “cooperazione allo sviluppo”. Due motovedette della Guardia di Finanza, senza equipaggio, andranno nel Delta del Niger ( una donazione ? una vendita ? aiuto umanitario ? ).  A gennaio erano arrivati alla JTF del Delta anche due elicotteri Augusta. Nel caos nigeriano, dove un Presidente debole politicamente e fisicamente non sembra in grado di governare e dove i militari sembrano sempre più spesso muoversi autonomamente, ci mancava solo l’dea di “pacificazione” di Berlusconi, quella del suo “antico” amico Bush.

Il ministro degli Esteri di BelusconiLa notizia la trasmette l’Ansa questa mattina da Luanda in Angola: “L´Italia offrira´ presto alla Nigeria due unita´ navali, senza uomini a bordo, per il pattugliamento del Delta del Niger. Lo ha annunciato Franco Frattini a Luanda, poco prima di trasferirsi in Nigeria, seconda tappa della sua missione in Africa. Il ministro degli Esteri ha precisato che sono state individuati due pattugliatori della Guardia di Finanza per garantire maggiori condizioni di sicurezza nella regione del Delta del Niger. Come e´ noto, nell´area l´Eni ha ingenti interessi nel campo degli idrocarburi.”

.Il viaggio pubblicizzato come dimostrazione del rinnovato interesse dell’Italia per il continente africano “l’Italia può essere sia un attore politico per la risoluzione di problemi regionali e globali, ma anche un partner per un continente che è terra di opportunità economiche, e non più solo di fame e povertà. Il ministro discuterà quindi con i partner africani di sicurezza globale e regionale, in vista del vertice G8 della prossima estate sotto presidenza italiana, ma si adopererà anche per rafforzare i rapporti bilaterali”.
Ma la notizia di questa mattina svela in realtà quale tipo di “cooperazione” e quale sia il modo di “rafforzare i rapporti bilaterali”.
A fine gennaio a Madrid in occasione del vertice globale sulla sicurezza alimentare Frattini aveva rilanciato l’impegno dell’Italia nella lotta alla fame: in tale occasione il ministro aveva dato pieno sostegno alla nascita del Partenariato globale per la Sicurezza alimentare e l’agricoltura, poi va in Nigeria a regalare due unità navali per combattere i militanti del Delta ( o per proteggere gli interessi dell’ENI come fa capire giustamente il corrispondente dell’Ansa).
Invece di tentare mediazioni di pace in quella povera e tormentata regione andiamo a portare le armi.
Già Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, in occasione di questa prima missione di Frattini in Africa aveva ammonito: “Non si può parlare di partneriato con questo continente senza un vero rilancio della Cooperazione allo sviluppo, senza affrontare il nodo cruciale degli stanziamenti per il settore. Il continente africano necessita di investimenti a lungo termine per poter contrastare la crisi alimentare e far uscire milioni di persone dal circolo vizioso di fame e povertà, e gli aiuti internazionali sono più che mai importanti in questa fase di crisi complessiva. Ricordiamo che a causa dei tagli della finanziaria, verranno a mancare 400 milioni alla Cooperazione italiana, significativamente orientata verso l’Africa. Nel 2009, senza un’inversione di rotta, gli aiuti toccheranno il punto minimo in 20 anni, ossia lo 0,09 per cento in rapporto al Pil. Queste cifre ci stanno facendo allontanare sempre di più dagli obiettivi europei che prevedevano già dal 2006 il raggiungimento dello 0,33 per cento del Pil, compromettendo anche il raggiungimento dello 0,56 stabilito dall’Ue come target da raggiungere entro il 2010”.
Dopo gli inglesi, che nei mesi scorsi con Gordon Brown, hanno offerto aiuto militare alla Nigeria per difendere i grandi interessi della Shell nell’area, scatenando la rabbia dei militanti, anche Berlusconi e il suo ministro hanno scelto di difendere manu militari gli interessi dell’Eni. Invece di puntare a fare pressione sul Governo nigeriano per una soluzione di pace e riconciliazione, che chiedono le popolazioni del Delta e i gruppi militanti più politicizzati, aiutiamo chi pensa di risolvere il problema delle genti del Delta con la repressione e le armi. Gordon Brown per quelle improvvide dichiarazioni è finito nel mirino dei gruppi ribelli (due inglesi sono gli unici detenuti non rilasciati dal Mend in questi mesi), stiamo cercando di fare la stessa cosa ?

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