Attaccato nella notte un impianto della Shell nel Delta State. Secondo l’esercito l’attacco è stato respinto e tre militanti sarebbero stati uccisi. Jomo Gbomo (portavoce del Mend): ”Tutti i nostri combattenti sono rientrati alla base dopo la missione. Questa è la pioggia prima dell’Uragano”. Ieri il Mend aveva annunciato che uno degli ostaggi britannici è gravemente malato
Questa mattina il portavoce della JTF dell’esercito nigeriano il colonnello Rabe Abukabar ha dichiarato che intorno alle 4 del mattino (stessa ora in Italia, n.d.r.) alcuni sospetti militanti hanno attaccato l´impianto gas di Utorogu nello stato del Delta . “I militari nigeriani hanno respinto un attacco di uomini armati ad un impianto per il gas della Shell nel Delta del Niger. I militari hanno ucciso tre sospetti ribelli.”
La Shell, tramite il suo portavoce in Nigeria Precious Okolobo, ha confermato l’attacco ma non è stata in grado di fornire dettagli dell’accaduto. “Dobbiamo effettuare verifiche sull’impianto per determinare eventuali danni” ha aggiunto.
Diversa la versione fornita dal Mend. Il movimento per l’emancipazione del delta del Niger ha rivendicato con una email a nome del portavoce Jomo Gbomo l’attacco sferrato questa notte all’ impianto di gas, affermando che si tratta dell’impianto Utorogu della Shell, e che “questo e molti altri attacchi futuri sono come le piogge e il vento che preannunciano l’arrivo dell’uragano”. L’attacco secondo il Mend è “Un messaggio alle compagnie petrolifere: tutte le condutture che hanno riparato nel Delta occidentale da settembre ad oggi presto dovranno essere riparate di nuovo”. Inoltre secondo il Mend “tutti i nostri combattenti sono rientrati alla base dopo la missione; ci chiediamo da dove l’esercito tirerà fuori i cadaveri per sostenere che tre dei nostri sono stati uccisi”.
La settimana scorsa il Mend aveva interrotto la tregua unilaterale dichiarata a settembre dopo l’attacco al campo di Ateke Tom, il leader del Niger Delta Vigilante Patriotic Force (NDPF), gruppo associato al Mend.
Martedì lo stesso Ateke Tom con dichiarazione rilasciata ai giornalisti a Port-Harcourt del portavoce dell’NDPF, Tamunokuro Ebitari, aveva lanciato un ultimatum. “ Il vulcano stà per eruttare. Abbiamo avviato l’operazione zero esplorazione. Diamo da oggi fino al 14 febbraio 2009, a tutte le compagnie petrolifere, che comprendono la Shell, l’Intel, NLNG, l’Agip (ENI), ALSCON per uscire dal delta del Niger, nel proprio interesse, in quanto l’operazione zero esplorazione si rivolge contro le compagnie petrolifere che utilizzano la JTF per intimidire il nostro popolo.”
Intanto uno dei due ostaggi britannici sequestrati dal Mend è in gravi condizioni di salute: lo ha annunciato ieri il portavoce del gruppo guerrigliero, Jomo Gbomo, con un messaggio email.
”Uno degli ostaggi inglesi nostri prigionieri ha contratto una malattia strana ed e’ molto malato. Non possiamo svelare la sua identita’ per non far preoccupare la famiglia”, si legge ne testo del Mend.
”Un medico locale e’ stato incaricato di esaminare il suo stato e speriamo che la situazione si stabilizzi”, ha continuato il militante
Per la liberazione dei due tecnici britannici, rapiti in settembre, il Mend aveva chiesto che “il governo di Gordon Brown smettesse di fornire addestramento e materiali alle forze armate nigeriane e la liberazione del suo leader Henry Okah”.