La correttezza delle informazioni, se non c’è, lascia il posto alla manipolazione delle notizie e alla comunicazione di regime. Il rispetto delle rappresentanze dei lavoratori, qualunque esse siano, è fondamentale anche quando non coincidono con il “nostro” pensiero. Solo nei regimi autoritari gli accordi validi sono esclusivamente quelli firmati dai sindacati filogovernativi. Un comunicato dell’Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e SDL Intercategoriale chiarisce alcune cose.
Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e SDL Intercategoriale segnalano che l’annuncio di Alitalia relativo alla straordinaria riduzione dei voli programmata dall’azienda per la prossima settimana non è assolutamente da addebitare a problematiche operative causate dal personale navigante ne è riferibile ad un anomalo incremento delle assenze per malattia.
E’ Alitalia, invece, che – con l’avallo del governo, delle istituzioni competenti e della CAI – da giorni procede alla cancellazione indiscriminata di un ingente numero di voli, creando pesantissimi disservizi ai passeggeri. Risulta invece alle scriventi che le cancellazioni sono infatti per lo più causate da ragioni tecniche derivanti dalla mancanza di pezzi di ricambio e dal mancato o ritardato caricamento degli aeromobili da parte della società di handling Alitalia Airport che fornisce ad Alitalia organici insufficienti che non effettuano ore di straordinario. Alitalia dunque, in modo assolutamente strumentale, addebita ad agitazioni di piloti ed assistenti di volo queste cancellazioni, pur avendo a disposizione equipaggi completi e disponibili.
A conferma di ciò, Alitalia ha emesso ieri una comunicazione interna destinata agli uffici operativi che interrompe l’automatismo del prelievo a domicilio di piloti ed assistenti di volo secondo l’orario programmato di partenza dei voli intercontinentali. In pratica l’arrivo in aeroporto degli equipaggi viene ritardato dall’azienda fino a che non vengono reperiti tecnici, eventuali pezzi di ricambio necessari e squadre per il caricamento degli aeromobili.
Invitiamo l’opinione pubblica a verificare attentamente cosa sta realmente accadendo ed a pretendere chiarimenti precisi direttamente dall’ENAC che, in quanto autorità competente, ha il dovere di tutelare il passeggero fornendo motivazioni reali e documentate dei disservizi subiti.
Questo crescendo di ritardi e cancellazioni potrebbe invece essere un piano di emergenza per permettere alla stessa CAI di subentrare nelle attività di Alitalia senza eccessivi scossoni attraverso un rallentamento del sistema, fino magari al blocco quasi totale delle attività di volo. Con buona pace delle migliaia di passeggeri lasciati a terra e scaricando le responsabilità sui lavoratori. Se così fosse sarebbe un abile gioco di specchi.
Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e SDL Intercategoriale auspicano una maggior consapevolezza dei media e dei cittadini rispetto a quanto sta realmente accadendo, così che possano essere meglio comprese le ragioni della quasi totalità dei naviganti e di buona parte del personale di terra del Gruppo Alitalia, che oggi combattono una battaglia che non riguarda solo la compagnia di bandiera ma un intero processo di smantellamento dell’attuale sistema di relazioni industriali e di tutele sociali che rischia di compromettere in futuro la tutela di ogni singolo lavoratore in Italia.
Probabilmente l’analogo isolamento della Cgil operato da governo, Cisl e Uil, utile a snaturare il ruolo del sindacato, è parte dello stesso disegno che oggi le rappresentanze autonome stanno subendo e combattendo sul tavolo di Alitalia.
Roma, 15 novembre 2008
vero tutto, il disegno preorganizzato, la CGIL isolata dopo anni di concertazione con le parti meno che con i lavoratori.., l’ Unità.. che non c’è più e tra poco manco più i lavoratori. Ma la considerazione piu amara è che l’informazione, i giornalisti, a parte qualche raro caso, è e sono asserviti al potere. Non c’è libertà di espressione perchè chi può, e dovrebbe, non si esprime non fa inchiesta e non fa informazione. Una vera egemonia che uniforma e manipola, e nasconde, a proprio piacimento la notizia. Tanti canali ma una sola direzione. Quale?
In realtà il vero problema è che l’unità dei lavoratori non esiste più. Anzi tra un po’ non ci saranno neanche più i lavoratori. Il vero trucco sta proprio qui ed è vecchio almeno quanto la nostra bellissima città: dividi et impera.
E questi hanno diviso mentre noi li abbiamo aiutati dividendoci da soli.
Toglierei il “probabilmente”. E’ ovvio che la vicenda Alitalia ma ancor di più “CAI”, apre la strada a nuove riformulazioni contrattuali (e non industriali) che sono il vero nodo del problema. La CGIL ha capito solo postuma il trabocchetto in cui è caduta ma, a quanto ne sò, continua nell’errore di considerare come priorità l’unità sindacale che potrebbe non coincidere con l’unità dei lavoratori. In realtà si parla troppo di sigle e poco di ammortizzatori sociali e di destino di lavoratori difficilmente ricollocabili.