In tre diversi attacchi nel fine settimana sono stati rapiti almeno 15 lavoratori di diverse nazionalità. Il Mend rivendica l’attacco a due oleodotti.
Oggi sono stati rilasciati cinque dipendenti russi della Saipem, societa’ italiana che fa capo al gruppo Eni, rapiti giovedi’ scorso nella regione petrolifera nigeriana del Delta del Niger, durante un assalto di militanti armati al largo di Port Harcourt. Lo riferiscono fonti delle forze di sicurezza locali, precisando che i cinque lavoratori della Saipem appaiono in buone condizioni, benche’ molto provati dal sequestro durato quattro giorni.
Altri otto lavoratori rapiti sabato da una gasiera per il trasporto di LNG al largo di Bonny sono stati rilasciati ieri. Gli otto erano di nazionalita russa, lettone e lituana e secondo le dichiarazioni delle autorità locali non è stato pagato alcun riscatto.
Rapiti anche due ingegneri, uno filippino e uno nigeriano nella zona di Port Harcourt. Rimangono anche due ingegneri di nazionalità tedesca in mano ai rapitori.
Il Mend ha fatto sapere di non essere coinvolto in nessuno dei rapimenti. “ Nessuna delle nostre unità è coinvolta nei sequestri “ ha detto Jomo Gbomo. “ Queste bande hanno i loro vantaggi, anche se non condividiamo le loro motivazioni e a volte il loro modus – operandi. La verità è che quando è in corso una guerra tutto aiuta, quando si tratta di ostacolare le attività dei militari”.
Mentre l’Eni comunica di aver riattivato l’oleodotto fatto esplodere il 16 luglio torna all’attacco il Mend.
Oggi infatti la principale organizzazione di guerriglia della regione del Delta del Niger ha rivendicato il sabotaggio di due oleodotti di proprietà di Royal Dutch Shell
Due oleodotti della compagnia Shell sono stati attaccati da miliziani nel Rivers State, nel sud della Nigeria. Gli impianti in questione si trovano nelle zone di Kula e Rumpuekpe. Poche ore dopo le azioni sono state rivendicate dal Mend, il Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger
La Shell sta verificando la notizia di un attentato al suo oleodotto di Nembe Creek, ma non ha confermato se la produzione sia stata danneggiata.
Secondo fonti industriali, circa 130.000 barili di greggio al giorno scorrono nell’oleodotto che porta al terminal per l’esportazione di Bonny.