In una Nigeria ancora stupita per la grande capacità operativa dimostrata dai ribelli del Mend nell’attacco portato ieri al campo offshore di Bonga (Shell 55%, Exxon il 20%, Eni e Total il 12,5%) le posizioni tornano ad irrigidirsi.
La giornata è iniziata con una dichiarazione della Shell, che attraverso un portavoce , Rainer Winzenried, ha dichiarato lo “stato di emergenza e le cause di forza maggiore” dopo il sorprendente attacco di ieri all’impianto offshore di Bonga, che produce 225 mila barili di petrolio al giorno.
La società afferma che lo “stato di forza maggiore” resterà in vigore per giugno e luglio.
La misura è una tutela giuridica per la compagnia se non sarà in grado di far fronte ai suoi obblighi contrattuali. Il portavoce ha anche detto che sono in corso colloqui con il personale per concordare quando potranno tornare al lavoro.Quest’ultima interruzione porta il totale della produzione bloccata dai sabotaggi a 800 mila tn al giorno.
Dopo che la Shell si è tutelata economicamente e legalmente interviene il Presidente della Nigeria Yar’Adua che attraverso un portavoce fa sapere di aver ordinato alle forze armate di rafforzare la protezione dei campi petroliferi dopo l’attacco all’impianto offshore di Bonga.
Yar’Adua, ha anche fatto sapere di aver ordinato alle forze armate e ai servizi di sicurezza di arrestare gli autori dell’attacco. L’attacco di ieri viene considerato un “ sabotaggio agli interessi nazionali”
“Il governo federale rimane pienamente impegnato a favore di una rapida risoluzione dei problemi e delle proteste delle popolazioni del Delta del Niger, non vuole sottrarsi alle proprie responsabilità costituzionali per il mantenimento della legge e dell’ordine, così come per la sicurezza della vite e delle proprietà nel Delta del Niger e in tutte le altre parti della Nigeria, “ha detto lo stesso portavoce, Adeniyi.
“ I militanti della regione che continuano a rigettare le aperture di pace del Governo Federale devono essere preparati ad affrontare le conseguenze per aver preso le armi contro la loro patria in un vano e insensato tentativo di intimidire le autorità legalmente costituite”.
“I militanti devono assumersi la responsabilità di tutti gli effetti negativi delle loro azioni sugli sforzi del governo per risolvere i problemi socio-economici della regione e sulla preparazione del summit sul Delta del mese prossimo”.
La risposta del Mend non si è fatta attendere:
“Il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend) ritiene che le vuote minacce, presentate dal comandante in capo illegale delle inette forze armate della Nigeria, siano uno scherzo.
Avendo sottovalutato le nostre capacità le forze armate sono state ridicolizzate in tutto il mondo dopo l’attacco a Bonga.
Se vogliono ulteriormente esporre le loro debolezze li sfidiamo di lanciare un attacco su una qualsiasi delle nostre posizioni.
“Un attacco su una qualsiasi posizione dei militanti equivale a una dichiarazione di guerra del petrolio. Il tipo di guerra che si aspettano è ben lontano dai nostri progetti di combattimento”
“Al fine di evitare di essere colpiti in un fuoco incrociato, chiediamo a tutti i lavoratori del petrolio stranieri di lasciare i campi petroliferi e le loro abitazioni nel delta del Niger, mentre noi risolviamo i nostri problemi con il falso governo federale.
“Chiediamo a tutti i giovani patrioti della regione di sabotare gli impianti petroliferi nelle vostre comunità, mentre quelli disposti a essere addestrati e a combattere sono i benvenuti nei nostri campi di addestramento. Qualsiasi comunità vicina ai campi del Mend che ospiti forze di sicurezza o spie lo fa a proprio rischio e pericolo e sarà punita per il tradimento.
“Viva il Delta del Niger!”
La dichiarazione è firmata da Jomo Gbomo.
Sembra che nella confusione che regna in Nigeria sia ormai prevalsa, sia all’interno dello screditato Governo Federale che tra le gerarchie militari la linea “dura”, una linea che sta velocemente portando la regione del Delta ad una guerra vera e propria. Una guerra che il sin qui disastrato esercito nigeriano non sembra assolutamente in grado di combattere, in una zona dove pochi guerriglieri potrebbe dare scacco per anni ad eserciti ben più addestrati di quello Nigeriano. Sull’altare dell’enorme ricchezza estratta ogni giorno dalle grandi compagnie multinazionali e sulla testa di venti milioni di Nigeriani del Delta si corre veloci verso la guerra.
Apprezzo molto il fatto che sei tornato a dire la tua sul nostro sito… ma non concordo assolutamente con quello che dici.
Seguo la situazione del Delta da anni e il Mend dalla sua nascita ( se ti interessa è nato alla fine del 2005) e l’idea che ho io è che essendo un “ombrello” per vari gruppi ( se vuoi approfondire ti invito a leggere le interviste e gli approfondimenti sul Mend di Ike Okonta, giornalista, che vive e lavora a Londra presso Department of Politics and International Relations, University of Oxford. ) deve tenere conto di molte voci all’interno degli Ijaw (il popolo più numeroso- 14 milioni- e più povero del Delta).
Se ti rileggi la biografia di Henry Okah che si suppone essere il primo Jomo Gbomo (lo pseudonimo che continua a firmare tutti i comunicati del Mend) io concordo in todo con un frase che dice suo fratello Charles Okah riferendosi a lui:”Henry ha contribuito in questi anni a trasformare un gruppo di teppisti in un movimento di lotta ben pubblicizzato, che ha saputo far conoscere al mondo i problemi della gente del Delta”.
Hai ragione tu. Troppo belli per essere veri. Eppure io credo che tra i gruppi “Ribelli” che girano per il mondo (penso anche al tuo amico Marcos) sono quelli che hanno, chiaramente a mio modo di vedere, un grande sostegno di popolo (in particolare gli Ijaw) e rivendicazioni ragionevoli.
Il vero “tirammolla” lo fà il Governo nigeriano insieme alle multinazionali (vedi la vicenda di Henry Okah, prima interlocutore primario, poi arrestato e processato segretamente) o la nomina di Gambari a Presidente del Summit per la pace sul Delta del Niger che si dovrebbe tenere a luglio. Gambari è inviso alle popolazioni del Delta. E’ un nigeriano del Nord che definì Saro Wiva, il poeta non-violento Ogoni impiccato dal dittatore Abacha, un “criminale comune”.
Per capirci caro Grillo. Quando il 15 Novembre del 1995, Ken Saro Wiva e altri otto attivisti Ogoni furono impiccati dopo un falso processo per “alto tradimento”, la stessa accusa mossa oggi ad Henry Okah, il Primo Ministro inglese di allora, John Major, un conservatore, definì l’esecuzione un “omicidio legale”.
Medita caro Grillo, ma fallo senza evaporare!
Nigeria: rilasciati ostaggi nel Delta del Niger
Nigeria: rilasciati ostaggi nel Delta del Niger
26 Giugno 2008, 23:04
ESTERI – LAGOS – Sono stati rilasciati 11 membri dell’equipaggio di un’imbarcazione sequestrata il 13 maggio scorso da un gruppo armato attivo nel Delta del Niger. Lo riferisce l’agenzia Misna citando fonti locali. Non è noto se gli uomini, nove nigeriani, un portoghese e un ucraino, tutti dipendenti della società petrolifera americana Chevron, siano stati rilasciati dietro pagamento di un riscatto……
Il criceto continua quindi a girare sulla ruota……intanto da Noi Berlusca ha eliminato le intercettazioni a suo carico, si prendono le impronte digitali ai bambini che non ci piacciono, come prima dello sterminio degli ebrei, e la Zanicchi ha vinto, senza neanche cantare uno straccio di canzone a Sanremo, un bel seggio (vero) al Parlamento Europeo.
Come ha detto qualcuno: “Per entrare in politica, in questo paese, devi solo essere ricattabile o poter ricattare qualcuno”………quasi mai ho letto qualcosa di altrettanto vero.
Triste, ma maledettamente vero.
Per me è troppo….quindi rievaporo lievemente.
La situazione in Nigeria a me sembra in fondo, a dispetto o conferma dei comunicati, ferma e sempre uguale da tempo, e si ripete da un paio di anni, in un finto tourbillon, una ruota da criceti, che fa comodo solo agli sfruttatori, alimentando però, per la loro parte, il processo di aumenti indiscriminati alla pompa del prezzo dei carburanti, specie in Italia: probabilmente il capocomico della compagnia, l’oligopolio della 7 sorelle, ha messo in cartellone ( ed a libro paga) la presenza di quelli del Mend, troppo buoni per essere veri. Rilasciano tutti senza condizioni….. mai avessero torto un capello a qualcuno…..alcuni prenotano ormai vacanze sul Delta con estensione rapimento…..come in Yemen……….’sta storia puzza. Dopo le liberazioni si riparla sempre e comunque di nuovi summit che puntualmente non avvengono, o non sono decisivi, poi nuovi sequestri…..Ma dde che?!
E’ solo una teoria personale, si intende. Non mi interessa fare proseliti, non voglio convincere nessuno e non ho la verità in tasca, solo esprimo la mia idea liberamente agli amici di L.go Pannonia ed a tutti gli altri.
Allora, cambiando discorso, ma manco tanto, per chi è interessato a tutti i sud del mondo:
Come la vedete la situazione in Zimbabwe?