Rischia ormai di precipitare il conflitto del Delta del Niger.
Da oltre un anno il Governo dichiara di voler trattare, anche con i militanti, una soluzione di pace nella regione, ma prosegue su un doppio binario che sembra ormai scontentare tutti.
Dopo l’arresto e la detenzione di Henry Okah, uno dei principali e possibili attori del processo di pace, contattato dallo stesso Vicepresidente per partecipare alle trattative di pace e ora processato segretamente a Jos capitale dello Stato del Plateau nel Centro – Nord del Paese, detenzione che ha portato il MEND al ritiro dal tavolo delle trattative e alla rottura della tregua, un altro grave episodio rischia di far precipitare la situazione.
La JTF, le forze speciali dell’Esercito nigeriano sabato scorso hanno attaccato e raso al suolo tre campi delle comunità Ijaw negli stati di Bayelsa, Edo e Ondo.
La JTF ha dichiarato di aver sequestrato numerose armi.
Il leader di uno dei gruppi militanti il cui campo è stato attaccato dai militari ha detto che i militari hanno attaccato senza alcun motivo il suo campo e bruciato tutto. “ Abbiamo dichiarato una guerra ai soldati che operano sul Delta del Niger, d’ora in poi saranno attaccati ovunque perché non vogliono la pace”.
Il MEND ha invitato tutti i gruppi alla rappresaglia per gli attacchi subiti dalle comunità.
Lunedì un soldato della marina militare nigeriana era stato ucciso e altri quattro marinai feriti mentre scortavano una petroliera della Addax’s Antan una società petrolifera che opera nel Delta.
Anche ieri la “rappresaglia” è continuata con continue sparatorie nelle insenature del Delta. Il comandante della JTF ha confermato che i suoi uomini sono stati attaccati da militanti ad Ogbudugbudu , ma hanno respinto l’attacco.
Un portavoce militare ha detto che sempre ieri stata nuovamente attaccata una motovedetta di scorta ad un’altra petroliera della Addax. In questo secondo attacco, secondo lo stesso portavoce dell’esercito, sono stati uccisi nove militari di scorta alla petroliera e quattro civili sono rimasti feriti.
Uno strano governo quello nigeriano, che da un lato dice di voler trattare con i militanti invitandoli al tavolo delle trattative e dall’altro attacca con i militari della JTF i loro campi.
Un vice- presidente che và a chiedere aiuto ad Henry Okah , a casa sua, a Pretoria in Sudafrica, per avviare un tavolo di pace, proponendogli addirittura di presiedere quel tavolo. Un governo che fà poi pressioni per farlo arrestare e oggi lo processa segretamente.
Un governo che in tutte le situazioni mostra indecisioni ed incertezze, tra chi vuole trattare per necessità e chi vuol ricorrere alle armi, un governo già poco credibile e vicino al collasso stà creando le prerogative per una vera e propria guerra per il petrolio del Delta.
Dà non dimenticare il grande potere e il ruolo che hanno le grandi multinazionali che si arricchiscono sul Delta.
Infine 20 milioni di nigeriani immersi nei fumi del gas-flaring e nei rigagnoli oleosi di quello che fu il meraviglioso delta, milioni di persone che vivono con un dollaro al giorno, senza acqua potabile e senza luce elettrica.
Dell’enorme ricchezza, 2.5 Milioni di barili estratti( fatevi due conti) ogni giorno dalla loro terra, quella povera gente conosce solo il fumo dei pozzi o la via dell’immigrazione.
Il rischio di conflitto è sempre più vicino: