I Rigassificatori, truffa o necessità ?

martedì 25 marzo 2008 → 13:51 in Bio e oltre

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Ho seguito sin dall’inizio, la questione riguardante la costruzione degli impianti di Rigassificazione, e l’impatto di questi impianti sulle popolazioni locali.

A cura di Edo Dominici
25 Marzo 2008

Secondo i dati forniti dal World Oil and Gas Review 2007, i consumi totali di gas in Italia, sono stati nel 2006 di 82,53 Miliardi di metri cubi (84,27 nel 2005).

Vediamo i numeri:
Nel 2006 il gas è arrivato da:
GASDOTTI
Algeria 25.01 miliardi di mc
Russia 22.52 “ “
Croazia 1.23
Olanda 9.37
Norvegia 5.75
Altri Europa 3.36
Libia 7.63
Totale da gadsotti 74.86 miliardi di mc
RIGASSIFICATORI
Panigaglia 2.51 provenienza Algeria

PRODUZIONE INTERNA: 10.73 miliardi di mc.
Totale (Gasd-Panig.-Prod.Int.) 88.13 miliardi di mc

Come appare chiaro da questi numeri, già oggi con le strutture esistenti, non usate al massimo, abbiamo avuto in Italia, coperti tutti i consumi, un esubero di gas di 5,6 miliardi di mc. (Esubero già previsto dai Piani industriali dell’ENI del 2004-2005, citati dal settimanale Carta, che parlavano di “bolla del gas” a partire dal 2007.)

Tra l’altro i dati del Rigassificatore di Panigaglia, ci dicono che le importazioni di quel terminale che nel 2000 e 2001, erano rispettivamente di 4,72 e 4,73 Mil/mc, sono nel corso degli anni diminuite fino ai 2,5 Mil/mc del 2005 e 2,51 Mil/mc del 2006.

Oltre alla rete già esistente, è previsto l’ampliamento del gasdotto Transmed (dall’Algeria alla Sicilia, attraverso la Tunisia), ed è prevista la costruzione di due nuovi gasdotti:
Il Galsi (dall’Algeria alla Toscana -Piombino- passando per la Sardegna) con una capacità di 12 Mil/mc.
L’IGI (Interconnessione Italia-Grecia) da Salonicco a Otranto con una capacità di 8 Mil/mc.

Appare chiaro che questa situazione porta ad un eccesso di capacità di approvvigionamento espressa dall’Italia.
La presupposta “emergenza gas” che avrebbe afflitto il nostro Paese, dalla quale nasce “l’idea” di costruire i Rigassificatori, di fatto non è mai esistita.

Come ricordiamo l’emergenza gas nasce dai tagli al Gasdotto Russo.
Come evidenziato dal WOGR dalla Russia proviene meno del 26% del fabbisogno complessivo, e i tagli, dal 6% al 10% causati dalla presupposta crisi, si sono succeduti proprio nel periodo di maggior consumo invernale: in quei giorni in Italia vengono consumati 400 milioni di mc/giorno, vuol dire che dalla Russia, dovevano arrivare circa 108 milioni di mc/giorno, questo vuol dire che i russi ci hanno tagliato dai 6.5 ai 10.5 milioni di mc/giorno, una sciocchezza insomma, e per pochi giorni.
Nonostante l’evidenza dei numeri si è continuato a battere il tasto dell’emergenza perché solo l’emergenza avrebbe spinto i finanziamenti.
In realtà già in un articolo pubblicato dal quotidiano “Il Messaggero” l’obiettivo si rivelava diverso. Era lo stesso Alessandro Ortis, Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il Gas a scrivere in un articolo pubblicato dal quotidiano “Il Messaggero” il 18 Aprile 2006:
“Un’intensa competizione si va così sviluppando nei riguardi del nostro Paese, non solo l’accesso alle aree produttive, ma anche per la definizione dei corridoi di transito e delle basi di stoccaggio, in sostanza degli hub o nodi su cui si svilupperanno gli scambi del gas naturale per l’Unione Europea.”
Secondo lo stesso Presidente “ Raccogliere la sfida, come primo hub del Sud Europa, rappresenterebbe per l’Italia un’opportunità a favore dell’Industria nazionale”.

Questa “visione” farebbe del nostro Paese il magazzino di stoccaggio (il più grande al Mondo) delle multinazionali dell’energia.

Non solo, la stessa autority applicherà, in nome del “futuro” del Paese grosse agevolazioni alle Società che costruiranno i Rigassificatori.
La delibera sulle tariffe per il servizio di rigassificazione dedica un capitolo alle “misure per incentivare la realizzazione e l’utilizzo dei nuovi terminali”, tra cui nell’art.13, comma due, viene delineato un fattore, “che assicura in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento” per i costi fissi del terminale (nb: i costi fissi costituiscono il 95% dei costi dell’impianto) . Tutto questo per 20 anni.
Saranno i cittadini a pagare in bolletta la costruzione dei terminali di rigassificazione che serviranno solo alle grandi multinazionali per smistare il gas in Europa.
Che “opportunità è per l’Italia e per l’Industria Nazionale”, come dice Ortis, la costruzione del Rigassificatore di Rovigo i cui soci sono la Qatar Terminal (al 45%) e la EXXON (al 45%), con la Edison (al 10%) ?
Avremo tante cattedrali, costruite con i soldi dei cittadini, che serviranno solo ai grandi utili delle Multinazionali.
Dov’è la presupposta diversificazione delle fonti di energia? Il gas naturale è un combustibile fossile “finito” così come il petrolio.
Quali sono i presupposti vantaggi per l’industria nazionale ?
Anche a queste domande il nuovo Governo dovrà rispondere.

Tutti i dati sono tratti dal “ World Oil and Gas Review” 2007

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6 commenti a “I Rigassificatori, truffa o necessità ?”

sirlad scrive:

vero tutto e il contrario di tutto, il problema è che non sempre il bene comune è deciso comunente da tutti, bensì da chi, comunemente, ne trae benefici..

flash scrive:

Sai che per bene comune si dovrebbe intendere il bene necessario di un popolo, di una nazione ma…ma è altrettanto ovvio che la considerazione di bene comune invade le aspettative individuali, facendoci facilmente annoverare tra i beni imprescindibili di interesse e di esienza comune anche aspetti non meno significativi dei beni primari tipo l’acqua, il sole la terra. E così si arriva facilmente all’arte, alla libertà, alla sicurezza, al trasporto, all’energia (quella diversa da solare ovviamente), ma anche diritti conquistati e divenuti patrimonio sociale.

edu scrive:

Allora ? Che proponi quando dici “io non liquido mai con posizioni di pura contrapposizione così come tutto ciò che si intende, o si vorrebbe intendere, come bene comune perchè il bene comune non è solo l possibilità di mantenere di libero accesso l’uso di questo o quel “bene”.
Per quanto riguarda il gas i numeri parlano chiaro, o no ?
Per i beni comuni che vuoi dire ?

flash scrive:

In bolletta (in tutte) c’è molto che in realtà non c’entra nulla con i reali consumi. Direi che c’è un vero e prorio sistema di accaparramento di ingenti somme a favore di pochi spregiudicati ed a danno di tutti. Questo è un punto primario! Poi c’è il discorso dell’utilità di una struttura, della sua gestione e della partecipazione statale.
Discorsi delicati che io non liquido mai con posizioni di pura contrapposizione così come tutto ciò che si intende, o si vorrebbe intendere, come bene comune perchè il bene comune non è solo l possibilità di mantenere di libero accesso l’uso di questo o quel “bene”.

edu scrive:

Facevo rilevare proprio questo nell’articolo.
In questo Paese a mio modo di vedere si consuma già oggi molto di più di quello che servirebbe.
In quanto all’equazione + concorrenza prezzi + bassi, non ha mai funzionato in nessun ambito e ormai neanchè i bambini ci credono più.
In quanto ai Rigassificatori, visto che non servono al “Paese”, non li voglio, non ci tengo affatto ad essere cittadino del Paese con i maggiori depositi di gas al mondo, speravo in un’altra sorte.
Non tifo Valterino (come Grillo), ad oggi non sò se avrò lo stomaco di andare a votare la “sinistra arcobaleno” senza progetti, ma di una cosa sono certo, sono antiliberista.
Ci sono delle cose che non possono essere privatizzate: l’Acqua, l’energia, l’ambiente, sono beni comuni e tutti devono averne accesso, non possono essere oggetto di mercimonio.
Ci sono delle cose che non privatizzerei mai: Le telecomunicazioni per esempio, l’Alitalia, le ferrovie, le autostrade etc, ma quì il discorso sarebbe più lungo.
In particolare la questione “gas” mi fà particolarmente arrabbiare per come l’hanno costruita.
Emergenza finta, allarme e contrallarme, interviste, presunti approfondimenti e tutto con un un’unico scopo: Forzare la mano a chi vicino casa i Rigass non li vuole e ottenere grassi finanziamenti per costruirli. Eppure i numeri sono chiari anche in proiezione fino al 2020, abbiamo infrastrutture per importare + gas di quello che ci serve, sia oggi che in futuro.
Eppure caro Flash grazie all’art.13, comma 22 (Governo di Centro-sinistra) già oggi io e te paghiamo in bolletta la costruzione del Rigassificatore di Porto Tolle (Rovigo), l’unico già costruito ( ad Algesiras in Spagna, verrà rimorchiato fino alla costa adriatica) entrerà in esercizio quest’anno ( sono + 8 Miliardi di mc. l’anno, nel mio conto non li ho considerati).
Ci sono progetti per 14 Rigassificatori ( da 8-10 Miliardi di mc/anno ciascuno).
Tu dici che tutti i comitati contro i rigassificatori hanno la sindrome di Nimby (Non nel mio giardino), solo l’americani se potevano n’ventà na sindrome!

flash scrive:

Seguo fedelmente il tuo ragionamento ed amplio il ragionamento sull’anomalia “Italia” che finanzia, con garanzie contrattuali dei consumi ma anche con aiuti alla produzione ed alla costruzione, la costruzione di impianti che altrove, vedi l’Olanda, hanno fatto (uno solo era il necessario) con capitali interamente privati e su una nave.
Sul fatto che si accumuli anche per una logica industriale più o meno condivisibile, non ho molto da obbiettare se….. se…..questo però non aumentasse la spesa pubblica (da nessuna parte gli industriali fanno e disfanno con soldi che non hanno come da noi) e se questo si traducesse in una diminuzione delle bollette, cosa non prevista nei piani di sviluppo energetico nazionale che affida al solo capitolo “concorrenza tra diversi soggetti” la possibilità di avere dei risparmi.

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